La Burrata di Andria è un formaggio in auge ormai da tempo, ma che con il passare del anni assume sempre più la veste di un vero e proprio fenomeno di costume. Tanto da essere citato, ad esempio, in una puntata della celebre serie “I Soprano.
Nel corso degli ultimi mesi, peraltro, della Burrata di Andria si parla sempre più diffusamente, come dimostra il servizio andato in onda sul sito ufficiale della BBC World News, tra i più importanti canali televisivi al mondo, nel settore Food. A dimostrazione della popolarità ormai crescente di una specialità considerata sempre più centrale nel panorama del Made in Italy agroalimentare.

La burrata di Andria IGP, quello che bisogna sapere

Perché si parla così tanto della Burrata di Andria IGP? Il motivo è da ricercare proprio nella evidente qualità di questo formaggio fresco prodotto con latte vaccino, il quale è ormai diventato un simbolo dell’agroalimentare pugliese. Per ottenerlo si uniscono panna e formaggio a pasta filata, dando vita ad un mix straordinari in cui l’involucro, costituito esclusivamente da pasta filata, custodisce al suo interno un vero e proprio tesoro. Ovvero un cuore in cui  l’unione tra la panna e la pasta sfilacciata danno vita ad un prodotto il quale sta conquistando il mondo. Basti pensare in tal senso all’articolo pubblicato su Consortium, ovvero la più importante rivista del nostro Paese dedicata ai consorzi di Tutela ed alle Eccellenze DOP IGP italiane, edita a cura dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e della Fondazione Qualivita. In cui il formaggio di Andria è stato oggetto di una attenta disamina, al fine di capirne i motivi del rilevante successo.

La burrata di Andria IGP, quello che bisogna sapere

La storia della Burrata di Andria

A differenza di altri prodotti analoghi, la Burrata di Andria vanta una storia meno lunga, ma al contempo estremamente suggestiva. La sua creazione sarebbe da attribuire a Lorenzo Bianchino, un maestro casaro del centro pugliese costretto a fare i conti con una forte nevicata, tale da impedirgli il trasferimento per tempo del formaggio prodotto sui mercati che ne costituivano il naturale sbocco. Per non sprecare il frutto delle lavorazioni, proprio lui avrebbe deciso di dare vita ad un vero e proprio esperimento. Consistente nella trasformazione della panna affiorante in superficie, al fine di poterla riutilizzare seguendo il criterio che va a caratterizzare la produzione delle mantèche, in pratica gli involucri di pasta filata stagionata adibiti alla conservazione del burro.
Il risultato di questa trovata, che sarebbe avvenuta a cavallo tra le due guerre, fu appunto la Burrata, formaggio ottenuto previa fusione dei residui della lavorazione della pasta filata con la panna con successivo avvolgimento in un involucro, anch’esso in pasta filata.
Un prodotto che, partito dal concetto della riutilizzazione di quanto possibile, evitando sprechi alimentari, è andato assumendo una importanza sempre più rilevante in una società come l’attuale, in cui è l’abbondanza a farla da padrona. Una fama resa possibile anche dall’appoggio di un personaggio come lo Scià di Persia. Fu proprio lui, negli anni successivi al secondo conflitto mondiale a proporsi alla stregua di vero e proprio testimonial del formaggio pugliese. 

La storia della Burrata di Andria

Burrata di Andria IGP: valori nutrizionali e calorie

Quali sono i valori nutrizionali della Burrata di Andria? Alimento di origine animale, ricavato dalla lavorazione del latte e della crema di latte tramite il caglio, questo formaggio rientra nel gruppo II di alimenti, svolgendo soprattutto il ruolo di fonte proteica ad alto valore biologico, di calcio, di fosforo e di riboflavina (vitamina B2). Riuscendo inoltre ad apportare un’elevata concentrazione energetica, derivante in particolare dalla presenza di lipidi, proteine e glucidi. I suoi acidi grassi sono prevalentemente di tipo saturo, mentre i peptidi risultano ricchi di amminoacidi essenziali. Da sottolineare inoltre l’abbondanza di colesterolo e l’assenza di fibre.
Per quanto riguarda le calorie, la Burrata di Andria IGP è in grado di apportarne 245 (kcal), in pratica l’equivalente di 1025,77 kJoule. Le quali sono suddivise in questo modo: grassi 74% (186 kcal, di cui saturi 120,9 kcal), carboidrati 3% (8,74 kcal, sotto forma di zuccheri), fibre 0% (0 kcal), proteine 22% (56 kcal).

Gli ingredienti della burrata di Andria IGP

Quali sono gli ingredienti che rendono così particolare la Burrata di Andria IGP? La sua composizione in tal senso è la seguente: latte crudo, sale, panna, caglio e acido citrico, chiamato a svolgere il ruolo di correttore di acidità. L’acido citrico , che è molto diffuso in natura e presente naturalmente nel latte, viene impiegato in sostituzione dei fermenti lattici, un accorgimento in grado di esaltare il sapore dolce del latte fresco.
Per quanto concerne il suo consumo, dopo la conservazione ad una temperatura variante tra i 4 e i 6°, che non deve però superare la settimana, deve essere mangiata a temperatura ambiente. Ovvero, avendo cura di toglierla dal frigorifero almeno un’ora prima dei pasti. Il modo migliore per poterne esaltare il consumo è la sua degustazione senza accompagnamenti, oppure aggiungendo un filo d’olio extra vergine d’oliva pugliese e gustandola sopra a crostini di pane oppure alle tradizionali friselle.  

Burrata di Andria IGP: prezzo

Naturalmente il prezzo ha la sua importanza nella diffusione di un prodotto di questo genere. Proprio in considerazione del fatto che il Consorzio di Tutela della Burrata di Andria IGP, formatosi nel corso del 2017, persegue una politica atta a estendere la penetrazione sui mercati, interno ed estero, cercando però di fare anche in modo che questo formaggio non si trasformi in un prodotto di massa, la politica dei prezzi deve cercare di trovare un livello in grado di garantire la realizzazione di entrambi gli obiettivi.
Basta in effetti dare vita ad una panoramica sul web, ove sono molti i siti di settore che vendono la Burrata di Andria IGP, per rendersi conto di come il prezzo sia abbastanza standardizzato, aggirandosi intorno ai 20 euro a chilogrammo. Allo stesso tempo è anche possibile riuscire a reperire prezzi inferiori, i quali costituiscono però un rischio in termini di qualità, quindi da valutare con estrema attenzione.

Per maggiori informazioni visita il sito del Consorzio Burrata di Andria

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