La Burrata di Andria IGP è sempre più popolare a livello globale. Il formaggio nato nel periodo a cavallo delle due guerre mondiali dal genio di un casaro pugliese intenzionato a non sprecare il prodotto di precedenti lavorazioni, è infatti oggetto di un gradimento sempre più diffuso, anche sui mercati internazionali. Tanto da ispirare imitazioni le quali puntano soprattutto a sfruttare la reputazione guadagnata dall’ennesima eccellenza del Made in Italy agroalimentare, senza comunque riuscire a raggiungerne la bontà. Contraffazioni le quali, però, sono molto pericolose, proprio perché possono dare adito a pericolosi equivoci in grado di danneggiare non solo le imprese pugliesi specializzate nella sua produzione e commercializzazione, ma anche la sua giusta fama.
Proprio per cercare di reagire ad un andazzo sempre più diffuso, è stato quindi formato il Consorzio di tutela della Burrata di Andria IGP.
A proposito del Consorzio di tutela della Burrata di Andria IGP
Il Consorzio di tutela della Burrata di Andria IGP si è formato nel febbraio del 2017 assumendosi il compito di valorizzare e promuovere il prodotto a marchio d’origine, per poi essere riconosciuto dal Mipaaf nel maggio del 2018.
La sua formazione è derivante dalla presa d’atto di una necessità ben precisa, ovvero quella di tutelare una vera e propria eccellenza dalle imitazioni. Le tante contraffazioni di cui la Burrata di Andria è stata oggetto non solo in Italia, ma anche all’estero, hanno infatti come pratico risultato quello di intaccare una fama costruita nel corso del tempo. Portando ad un uso improprio anche del termine, il quale va invece ad indicare, nella sua accezione originaria il formaggio pugliese. Per riuscire nella sua missione, il consorzio ha così fatto ricorso a quel logo IGP, acronimo di Indicazione Geografica Protetta, il quale rende possibile indicare al consumatore di ogni parte del globo l’originalità del prodotto. Impedendo in tal modo che chi non ne ha diritto possa sfruttarne la giusta fama.
Il Disciplinare della Burrata di Andria IGP
Tra i compiti istituzionali spettanti al Consorzio di tutela, c’è anche quello relativo alla scrittura del Disciplinare della Burrata IGP di Andria. Di cosa si tratta, precisamente? In pratica per disciplinare di produzione si intende la serie di disposizioni di legge le quali devono essere seguite e rispettate nel dettaglio quando si intende produrre alimenti i quali siano stati gratificati del riconoscimento DOP, STG, DOCG e IGP. Per la gestione e la tutela di alcuni prodotti, infatti vengono istituiti dei Consorzi cui spetta il compito di far rispettare queste norme. Nel caso in cui il disciplinare di produzione venga violato, chi lo fa incappa in un vero e proprio reato. Anche per la Burrata di Andria è stata seguita questa strada, a seguito del conseguimento del marchio IGP.
I cambiamenti apportati di recente al Disciplinare di produzione
Per quanto riguarda il Disciplinare del formaggio pugliese, va sottolineato come proprio di recente, nel mese di marzo, il documento sia stato oggetto di variazioni. Le quali sono state pubblicate all’interno della Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, come prevede la prassi.
Qual è il motivo che ha spinto a queste modifiche? In particolare l’intenzione di rispondere in maniera più puntuale alle caratteristiche che sono proprie della materia prima locale. Permettendo per questa via anche ai piccoli produttori di poter aderire con maggiore facilità al Piano dei controlli, di indicare con maggior precisione le dimensioni della chiusura apicale (la testa) e le modalità di sfilaccio manuale del ripieno (la stracciatella). Per effetto delle nuove disposizioni, gli sfilacci/lucini, non potranno subire processi di rottura che possano trasformarli in un ammasso tritato. Proprio lo sfilaccio manuale rispetto ad una pasta tritata riesce a differenziare in maniera decisiva la Burrata di Andria, in quanto permette alla panna di amalgamarsi alla pasta filata, conferendole un gusto unico, il quale riesce a caratterizzarsi in sede di degustazione per la giusta umidità, la morbidezza e l’esaltazione dei sentori di latte fresco.
In pratica, proprio grazie alle disposizioni contenute all’interno del nuovo Disciplinare sarà possibile garantire meglio l’artigianalità del formaggio, differenziandolo in maniera decisiva dalle produzioni meccanizzate. E dare in tal modo un’arma in più non solo ai piccoli produttori, ma anche ai consumatori. I quali potranno distinguere meglio le tante contraffazioni che ormai da tempo colpiscono anche la Burrata IGP di Andria.
Il legame tra Burrata di Andria e territorio
Come si può facilmente comprendere, uno dei tratti distintivi della Burrata di Andria IGP è costituito dal fortissimo legame con il territorio. Sono stati proprio il coordinatore del Consorzio di tutela, Francesco Mennea, e il presidente dello stesso ente, Salvatore Montrone, a ricordare nel corso di una intervista come la Burrata di Andria IGP rappresenti l’espressione agroalimentare più alta e rappresentativa della Puglia. Configurandosi alla stregua di un esempio della capacità di fare di necessità virtù ed evidenziando come il sapere e la cultura di un territorio possano non solo contribuire alla risoluzione di un problema, nel caso specifico la necessità di gettare gli scarti delle lavorazioni, ma addirittura contribuire alla creazione di una vera e propria eccellenza. Un unicum che non si limita all’ambito gastronomico, ma si allarga al campo culturale, sino a proporsi come il legittimo rappresentante di un intero territorio, con i suoi valori, la sua storia e i suoi residenti.
Quali sono i mercati che stanno premiando la Burrata di Andria IGP?
Se il principale mercato della Burrata di Andria è naturalmente costituito dall’Italia, va però ricordato come il formaggio pugliese abbia sin dagli esordi messo in mostra una spiccata vocazione internazionale. Tanto da conquistare ben presto alcuni mercati esteri che gli hanno consentito di farsi un nome di prestigio, da utilizzare alla stregua di prezioso grimaldello.
Proprio da questa constatazione muove il Consorzio di Tutela della Burrata di Andria IGP, che fa della glo-calizzazione, intesa come diffusione globale e difesa allo stesso tempo dell’originalità della sua cultura produttiva, una vera e propria missione. La sua diffusione infatti, viene portata avanti cercando di schivare i pericoli derivanti dalla trasformazione in un prodotto di massa. Solo in tal modo può diventare possibile preservarne il carattere artigianale, la freschezza e la qualità.
Per maggiori informazioni visita il sito del Consorzio Burrata di Andria